lunedì 24 giugno 2013

Alba

Il mercato vicino la città di Timisoara freme di stivali e sudore. Ci sono cavalli ovunque e non so dove guardare. Jack mi arriva di spalle come gli uccelli che saltano addosso ai topi. Mi ha accompagnato a comprare un cavallo. E' stato imbarazzante. Mi sento formicolare le mani e gli occhi. E' stata lei a vedere Angajan.
"Quello no?"L'ho lasciata indietro mentre sollevavo metri di terra con le scarpe. Ero di spalle e pensavo a quando Hale si è lanciato tra i proiettili per riprendere il ragazzino. Ero in mezzo alla gente e sentivo sparare. Era la mia immaginazione a farmi digrignare i denti.
Abbaio ai fantasmi. Sono un rottame da guerra. Me ne sono resa conto quando Jack ha dovuto spingermi in sella perché da sola non ce l'avrei mai fatta.
Ora che sono ferma sui gradini a salutare il reverendo, sento il disagio spezzarmi i nervi. Cerco di muovere il braccio. Il cavallo mi viene incontro, strofino il muso sulla criniera.
"Cortes ti tengono sotto tiro, sulla destra"
"Copri Bolivar"
"Cortes ti tengono sotto tiro"
Gli artigli sulla spalla si ficcano nella carne. Mi trema il fiato. Ho la polvere nel cuore.
"Scusa il cazzo"
Sam non c'è. Un attimo fa era dietro le mie spalle ad accarezzarmi come io faccio con Angajan.
Poi lo vedo scivolare e rimescolare il tempo, con i muscoli del collo tesi e forti. L'appeso. La torre. Il carro. Le braccia tese che afferrano una testa minuta con qualche ciocca di capelli inermi, che frusta l'aria.
"Non voglio più ascoltarti Cortes, ma se vuoi parlare da sola, fai pure"
Ricordo che da piccola giravo con un gruppo di cani randagi.
Se sbagli mossa, se allunghi la mano sulla testa prima di farti annusare ti azzannano. Wright doveva essere uno di quelli.
"Sai cacciare Cortes?"Puttana autostima. Ingoio male, sembra terra invece è saliva. Mi brucia lo stomaco. Sento i miei compagni nelle foreste di Shijie bruciare vivi su una croce che non hanno chiesto. Gli ideali non hanno mai sanguinato tanto. La bottiglia di vodka. Non la toccare. I miei compagni stanno morendo. Li guardo dalla collinetta mentre accarezzo il ventre di un cervo. La punta delle dita si arriccia su una freccia, lentamente mi arrampico, la stringo, strappo.
[..]
Sapevano chi ero. I cani lo sapevano. Bevevo dalla loro stessa mammella, avevo le loro stesse ferite, ero senza casa come loro, senza genitori e con i denti pieni di rabbia, stretti sul mondo. Sai cacciare. Non so un cazzo. Ma so scalare le vette dei quartieri, arrampicarmi come gli insetti ed evitare di bucarmi le scarpe con gli aghi di switch.
Arco e freccia.
Intravedo con la coda dell'occhio uno dei fantasmi che gira per la plancia e si inginocchia vicino a Red. Mi avvicino per tenerlo d'occhio ma Wright si agita e mi scansa.
E' un soldato dell'alleanza. Ha la giacca blu. E' uno di quelli fucilati dal mio ufficiale. Ho bisogno di Sam, ho bisogno che arrivi a bucare le immagini.

Non stai parlando a tuo fratello. Non voglio morti ammazzati innamorati di me.
Hale. Prendo il cavallo, lo sello e vado in giro per il bosco con il Mauler.
La mia notte deve passare. Sarò li ad aspettare un'altra alba con la morte appoggiata sulla spalla, come una ragazzina annoiata.


Vorrei prenderti a spacchi schiatti schiaffi.


Nessun commento:

Posta un commento