martedì 25 giugno 2013

Stella della strada


Il mondo stasera non dorme. Il mio mondo, la mia terra, stasera ha bloccato il sole in gola e lo ha trasformato in risate, canti, baci, saliva, porte chiuse. Si abbiamo le porte chiuse ma mi sento il cuore sparpagliato per le camere. Quando poggio le mani sotto il cuscino prego per Vandoosler e sorrido perché la sua bocca starà volando sconsiderata su qualche terreno impervio. Prego per Renee che si allunga verso il cielo con un salto, prego che non trovi il purgatorio quando ritornerà a battere i piedi al suolo, perché io non sono capace a proteggerlo, e la primavera è troppo vicina per morire adesso. Prego per Mordecai, il suo letto è vuoto. Mi alzo, lo sfioro, non sono capace a dormire. Mi inginocchio con i gomiti sulle lenzuola. Mi viene da piangere. C'è la voce di Wright che mi da la forza e l'onestà per chinare la testa. Affondo, premo. Singhiozzo qualche lacrima e rido. Mi chiedo se Kay abbia mai giocato da piccola. Penso che per lei non bastano le preghiere, che una statua non ha bisogno di speranza, ma di un bosco dove stare al riparo. Devo trovare una tana per nascondere quello che resta di Kay. Dovrei anche tapparle la bocca.

La mia notte è arrivata anche stavolta, anche oggi sono viva per metà.
"il mio sogno è morire con Voi, questo è il mio sogno"
Sam si oppone.
"Well. Possiamo vivere. Possiamo ridere, cantare, senti Red. Possiamo insegnare ai nostri bambini ad amare il Rim." Aggiunge qualcosa mentre Red rinasce sbraitando."Possiamo fare l'amore."
"Smettila" guardo il browcoat noto una macchia, mi esce qualcosa come "C'è sangue"
"mh-mh" mi asseconda, sta pensando ad altro "..Lo so. Non è mio"
Ha ucciso qualcuno. C'è una nave che si è portato dietro. Chiude la porta, sento quel clac nella testa. 
"fai qualcosa per interrompere le domande che sto per farti."
"Le voglio sentire lo stesso" 
"Rompipalle, questo sei"
Ho il fucile in spalla quando mi bacia. Cerchiamo di liberarci delle armi. 
"Me lo ero dimenticato, scusa. Fa attenzione che c'è il colpo in canna."
Lo smonta. Prima mi viene addosso, poi si scansa, mi preme la mano sullo stomaco e si permette di toccare il mauler. Nessuno deve toccare il mio mauler. E' il mio bastone, la mia fatica, il mio limite più grande e il mio più grande rimpianto. E' stato lui a levarmi tutto quello che ho e per questo lo rispetto. Mi ha salvato tante di quelle volte. E' stato una stella nel deserto quando cercavo tra i nostri cadaveri. 
Il mio mauler è la mia tomba. Lo penso mentre spoglio Sam, e lui mi sfila a uno a uno i miei incubi. Li rimetterò domani. Li rimetterò domani assieme al mio mauler.
"..Che cosa stiamo facendo."
"Fanculo Hale se ti fermi adesso ti giuro che vado da Red a continuare."
"Red? Che c'entra Red. Non voglio che pensi a Red mentre scopiamo"

Non ho trovato biasimo ne conforto stasera. Ma una cesta di fuoco per lavarmi. Ma Dio, se fa male. Non troverò mai pace. Siamo su un letto a tirare giù il soffitto dell'ansia, della paura e dell'orrore. Ci siamo tuffati e sporcati. Spinti a spallate, a morsi. Ci siamo abbandonati tante volte in un respiro soffocante. Gli do un bacio sulla spalla e torno a sentire l'irrequietezza alla porta. Mi sta bussando. Apro col fucile in spalla, devio per i corridoi della nave.

"Raccogli i bicchieri e i pensieri, e i vestiti sul pavimento, raccogli l'amore di ieri e buttalo via nel vento."
Manca poco alla sveglia. Le unghie sulla porta di Schmitd, lo saluto senza entrare. Passo oltre. Non so dove sto andando finché non mi siedo e riconosco la porta di Wright sorridendo. La smorfia mi spezza la linea della bocca, diventa insofferenza. Incrocio le gambe aspettando chissà cosa. Si è ritirato da poco in camera. Mi asciugo il sudore di Hale con le dita. Vorrei bussare ed entrare. Poi mi viene in mente che non saprei cosa dire. Ciao Red, non ho sonno e ho appena finito di scopare. Sento che cammina per la stanza. E' crollato sul letto col fiato tormentato. Stavo per alzarmi e aprire la porta saltando nel mezzo della stanza. Ho sempre delle idee di merda, lo ammetto. Lo evito. Mi viene ancora da piangere, ma inghiotto tutto e porto le mani sul fucile. Lo rimetto in spalle. Credo di star bene. Ma vedo l'onda sollevarsi da dietro la porta. L'ombra del mare scuro. Stasera non mi butto più sotto la sabbia e l'acqua. Do una buona notte a Red Wright che non sentirà mai e me ne vado.

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