C'è un grande cartellone pubblicitario di una donna mezza nuda a Cap City. Bolivar alza gli occhi dalla strada, le spalle fremo nel tentativo di sollevarsi per lo stupore eccessivo.
"Cazzo Guardi?"
"Niente..ma non vedi quant'è grosso..io..non stavo..oh Cortes lo stai fissando pure tu"
"Guarda che il nostro capitano ha più tette di 'sta mezza scopa. Che cazzo si pensano questi corer che ci impressioniamo per una puttana gigante?"
L'altro non risponde, si accapiglia nel silenzio e mi maledice o maledice se stesso, poco importa. La bellezza di Bovilar resta muta e segreta, nell'occhiata furba di Cortes, soddisfatta e convinta della superiorità del suo Capitano.
Dopo deliri e battute più o meno volgari sui vestiti dei ricchi, riescono chissà come, a tuffarsi in una fontana circolare. Anfibi pesanti da svuotare. Per un pò si sono spintonati a vicenda, sollevando barriere di acqua più alte dei sacchi nella main street di Timisoara. Più forti e inconsapevolmente speranzose. Tra lo sguardo spiazzato e un pò schifato dei passanti, le mani arraffano senza proiettili. Renee e Moloko assomigliano a tuoni alti e scuri, disseminano terrore li dove c'è un silenzio aristocratico che si ha paura a spezzare. Per una volta a far male è lo spirito vivo e vorace di due ragazzi annientati dalle preoccupazioni, che ridono per sbaragliare gli incubi e le coscienze poco goliardiche dei corer presenti. Giocano come i lupi vicino le tane. La furia con cui si tirano uno con l'altro fuori dalla pozza muta in tenerezza. Innamorati dell'affanno e poco addomesticati si regalano gomitate di ferro lungo la strada del ritorno. Gli occhi percorrono la piazza con la sensazione di aver profanato un luogo sacro.
"hai fatto pipì nella vasca?"
Cortes si insospettisce e indica alle sue spalle la fontana.
"No, io ma che cazzo dici? Ci hai pisciato tu la dentro. Io l'ho fatta prima"
Chissà quale macchinone sarà stato annaffiato da Bolivar, che se ne esce vincitore con un colpo di mano abbastanza veloce da far ingozzare la gola dell'altra.
"Prima dove?"
"Prima del negozio. Non nel negozio. Prima quando mi facevi da palo..tra quelle.."
Saltano di palo in frasca. Moloko cerca la busta della spesa che sta portando l'altro.
"Cazzo dove sono i barattoli di frutta marcia che ci piacciono tanto?"
"Marmellata Cortes, Marmellata"
"Si ma è marcia vero? Devo farla analizzare da KayMay prima di mangiarla ancora."
"....K..M?"
Bolivar soffia una risata incandescente, Moloko si sente presa per il culo e gli getta una spallata sul petto.
"BòBò" Moloko incomincia ad accorciare il cognome in modo imbarazzante.
"Cocò" Quell'altro non si tira indietro e le fa il verso.
"fuck, sembriamo due froci"
"sei una donna, non puoi essere frocio e io neanche."
"Perché sei donna anche tu?"
Renee ascolta l'ultima frase di Moloko e gli allunga una zampata sulla testa per farla vacillare e lascia tracce di maschio alfa lungo la strada.
"Non sai di cosa parli"
Esausti crollano a terra. Dietro di loro, le luci di una farmacia antica, di legno, enorme e con troppi scaffali. La conoscono, si vede dal modo in cui fissano l'insegna, delusi di aver girato in tondo. I visi inchiodano uno addosso all'altro mentre con stanchezza, incrociano le gambe appoggiandosi uno alla spalla dell'altro. Aspettano il sole, in un silenzio malinconico. A Bullfinch farà caldo stasera. Schmitd starà affilando coltelli. Hale seduto in cambusa con un caffè tra le mani impara a respirare senza sentirsi morire. Wright guarda oltre la plancia, in mezzo al buio con gli occhi fermi di un capo villaggio. Non crede più nelle coincidenze e non gioca a dadi, come gli dei. Sono questi i pensieri incessanti che si arrampicano come formiche e Dio lo sa bene quanto danno fastidio. Il prurito che ti mettono addosso. Se ne vogliono andare da questa città zozza e sempre uguale. E troppo grande per le formiche che hanno addosso. E' troppo grande.
Per chi aspetta non c'è scampo, l'orologio va più lento, ogni attimo è un tormento.
Qualche ora dopo, in lontananza le due voci si fracassano per i vicoli. E' Moloko a iniziare il battibecco.
"Oh ma hanno i preservativi alla fragola capisci?"
"A cosa credi che..insomma.."
"a fare i pompini alla frutta, no?"
"Ehm..non..cosa? Ma certe cose non si fanno con quell'affare di plastica. Corer di merda, non li capisco."
"senti io non ce la faccio"
"A fare cosa Cortes?"
"Stiamo parlando di cazzi mica di salsicce"
Renee si affoga. Manda giù la risata sbattendo una mano dietro la schiena di Moloko. Ci mette un pò troppa forza, tanto che all'altra escono gli occhi da fuori e anche un pò di cattiveria.
"Se scopo con Hale non voglio vedere il suo cazzo avvolto come un panino nella plastica è umiliante. Mi cade la passione nei calzini"
Stanno zitti, totalmente spiazzati. Poi ecco che Renee contrattacca cacciando dalle tasche una mela.
"Oh hai capito quanto ci è costata?"
"Certo che l'ho capito!Siamo stati come gli stronzi davanti alla cassa a far passare la gente dietro di noi perché ci vergognavamo a pagare così tanto. Tu non ti sentivi..stupido?Truffato si dice truffato."
"Cortes ma secondo te qualcuno si accorgerà che abbiamo mangiato i barattoli di marmellata e li abbiamo nascosti dietro a tutto, tra gli scaffali?"
"Si, ma saremo già lontani fratello e dovranno solo baciarci il culo."
Si danno il cinque come due idioti, tronfi e barcollanti. Timisoara non è poi così lontana.
Dopo deliri e battute più o meno volgari sui vestiti dei ricchi, riescono chissà come, a tuffarsi in una fontana circolare. Anfibi pesanti da svuotare. Per un pò si sono spintonati a vicenda, sollevando barriere di acqua più alte dei sacchi nella main street di Timisoara. Più forti e inconsapevolmente speranzose. Tra lo sguardo spiazzato e un pò schifato dei passanti, le mani arraffano senza proiettili. Renee e Moloko assomigliano a tuoni alti e scuri, disseminano terrore li dove c'è un silenzio aristocratico che si ha paura a spezzare. Per una volta a far male è lo spirito vivo e vorace di due ragazzi annientati dalle preoccupazioni, che ridono per sbaragliare gli incubi e le coscienze poco goliardiche dei corer presenti. Giocano come i lupi vicino le tane. La furia con cui si tirano uno con l'altro fuori dalla pozza muta in tenerezza. Innamorati dell'affanno e poco addomesticati si regalano gomitate di ferro lungo la strada del ritorno. Gli occhi percorrono la piazza con la sensazione di aver profanato un luogo sacro.
"hai fatto pipì nella vasca?"
Cortes si insospettisce e indica alle sue spalle la fontana.
"No, io ma che cazzo dici? Ci hai pisciato tu la dentro. Io l'ho fatta prima"
Chissà quale macchinone sarà stato annaffiato da Bolivar, che se ne esce vincitore con un colpo di mano abbastanza veloce da far ingozzare la gola dell'altra.
"Prima dove?"
"Prima del negozio. Non nel negozio. Prima quando mi facevi da palo..tra quelle.."
Saltano di palo in frasca. Moloko cerca la busta della spesa che sta portando l'altro.
"Cazzo dove sono i barattoli di frutta marcia che ci piacciono tanto?"
"Marmellata Cortes, Marmellata"
"Si ma è marcia vero? Devo farla analizzare da KayMay prima di mangiarla ancora."
"....K..M?"
Bolivar soffia una risata incandescente, Moloko si sente presa per il culo e gli getta una spallata sul petto.
"BòBò" Moloko incomincia ad accorciare il cognome in modo imbarazzante.
"Cocò" Quell'altro non si tira indietro e le fa il verso.
"fuck, sembriamo due froci"
"sei una donna, non puoi essere frocio e io neanche."
"Perché sei donna anche tu?"
Renee ascolta l'ultima frase di Moloko e gli allunga una zampata sulla testa per farla vacillare e lascia tracce di maschio alfa lungo la strada.
"Non sai di cosa parli"
Esausti crollano a terra. Dietro di loro, le luci di una farmacia antica, di legno, enorme e con troppi scaffali. La conoscono, si vede dal modo in cui fissano l'insegna, delusi di aver girato in tondo. I visi inchiodano uno addosso all'altro mentre con stanchezza, incrociano le gambe appoggiandosi uno alla spalla dell'altro. Aspettano il sole, in un silenzio malinconico. A Bullfinch farà caldo stasera. Schmitd starà affilando coltelli. Hale seduto in cambusa con un caffè tra le mani impara a respirare senza sentirsi morire. Wright guarda oltre la plancia, in mezzo al buio con gli occhi fermi di un capo villaggio. Non crede più nelle coincidenze e non gioca a dadi, come gli dei. Sono questi i pensieri incessanti che si arrampicano come formiche e Dio lo sa bene quanto danno fastidio. Il prurito che ti mettono addosso. Se ne vogliono andare da questa città zozza e sempre uguale. E troppo grande per le formiche che hanno addosso. E' troppo grande.
Per chi aspetta non c'è scampo, l'orologio va più lento, ogni attimo è un tormento.
Qualche ora dopo, in lontananza le due voci si fracassano per i vicoli. E' Moloko a iniziare il battibecco.
"Oh ma hanno i preservativi alla fragola capisci?"
"A cosa credi che..insomma.."
"a fare i pompini alla frutta, no?"
"Ehm..non..cosa? Ma certe cose non si fanno con quell'affare di plastica. Corer di merda, non li capisco."
"senti io non ce la faccio"
"A fare cosa Cortes?"
"Stiamo parlando di cazzi mica di salsicce"
Renee si affoga. Manda giù la risata sbattendo una mano dietro la schiena di Moloko. Ci mette un pò troppa forza, tanto che all'altra escono gli occhi da fuori e anche un pò di cattiveria.
"Se scopo con Hale non voglio vedere il suo cazzo avvolto come un panino nella plastica è umiliante. Mi cade la passione nei calzini"
Stanno zitti, totalmente spiazzati. Poi ecco che Renee contrattacca cacciando dalle tasche una mela.
"Oh hai capito quanto ci è costata?"
"Certo che l'ho capito!Siamo stati come gli stronzi davanti alla cassa a far passare la gente dietro di noi perché ci vergognavamo a pagare così tanto. Tu non ti sentivi..stupido?Truffato si dice truffato."
"Cortes ma secondo te qualcuno si accorgerà che abbiamo mangiato i barattoli di marmellata e li abbiamo nascosti dietro a tutto, tra gli scaffali?"
"Si, ma saremo già lontani fratello e dovranno solo baciarci il culo."
Si danno il cinque come due idioti, tronfi e barcollanti. Timisoara non è poi così lontana.
Nessun commento:
Posta un commento