giovedì 8 maggio 2014

non credere mai



Il soggiorno di casa Cortès è pieno di scaffali, pistole poggiate sopra le bibbie e crocefissi a guardia dei proiettili, la 'leafer dorme o finge di dormire, sul divano letto incastrato sotto la finestra. Gabriel con le mani sporche di tempera sfila la giacca grigia impunturata da disegni rossi, geometrici. Si spoglia d'un fiato strofinando i capelli lunghi qualche centimetro. Striscia sul materasso scassato, attaccandosi al fianco di Moloko. Per svegliarla le preme con delicatezza scorretta, il palmo della mano gelata dietro la schiena, stropiccia un sorriso sornione soffiandole tra i capelli una domanda improvvisa, resa traballante dall'alcool
- ti sei scopata Farahani?
- wath the hell
- cos'è che ti spaventa tanto di..
- fuck you, asshole. Parla piano che si sente tutto con questi fottuti muri di carta
Moloko rabbrividisce, si contorce nelle lenzuola sbattendo le ginocchia contro quelle di Gabriel che sfiata una risata sempre più forte, si gonfia come una marea. La sorellastra è costretta a tappargli la bocca con tutte e dieci le dita.
- Cretino, maria vergine, ma tu lo sai che ho un figlio con Marshall Lee o ti sei dimenticato niño?
- embè? 
- porta rispetto quando mi parli, dickhead
Uno spintone di Gabriel fa barcollare il letto in preda al peggiore terremoto. L'instabilità fa cigolare le molle dentro il silenzio austero di Gesù Cristo appeso alla parete. I calzini spaiati si attorcigliano calpestandosi a vicenda. La 'leafer ha gli occhi spalancati, anche se l'altro non può vederlo, annusa l'odore di alcool senza riconoscerlo, sembra essere diventata lei stessa l'involucro vuoto di una bottiglia; rovescia la nuca tra i denti del fratellastro, ci sbatte sopra in un respiro che ha il sapore acido delle vertigini.
- you know I love ya, Loko
- ruffiano-carogna
Il caschetto caotico di Moloko si sparpaglia sul cuscino come i raggi di una bicicletta, bruscamente ribalta la testa in direzione del negro per spingergli uno sguardo che minaccia affetto incondizionato
- spiegami perché prima aiuti questo Lucian Farahani a trovare un posto dove dormire e poi sprechi tempo a fissarlo come se t'avesse ucciso il padre. Devi smetterla di condannare la gente solo perchè non vuoi farti male. Prima non eri così..
-  non innamorarsi di tutti 
la 'leafer rovescia un bisbiglio bollente contro la spalla di Gabriel, rigandogli le ossa con la dolcezza di una coltellata, intrecciando le dita sul trucco sbavato che scivola sugli zigomi come una pozza di petrolio. Non innamorarsi di tutti, avere un figlio significa concentrare molto affetto, Moloko Cortès. Pensa a quello. Il resto del 'Verse devi lasciarlo sotto la lastra ghiacciata della solitudine.

Questa scommessa non funziona sempre.

Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto correvo dietro ai cani

e al loro dio perdente non credere mai
e al loro dio goloso non credere mai.

E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente
possedevo una spranga un cappello e una fionda
e una notte di gala con un sasso a punta
uccisi uno smoking e glielo rubai

e a un Dio a lieto fine non credere mai.
e a un dio fatti il culo non credere mai.
e a un dio senza fiato non credere mai.

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