sabato 14 giugno 2014

nothing's impossible

Eduardo Fonseca è un narcotrafficante meticoloso e paziente, famoso per la tecnica dello stufato: infilare la gente in un barile pieno di materiale infiammabile e farla bruciare viva, poco alla volta. Assolda bambini killer da molti anni perché riescono a sfuggire meglio alla giustizia, sono più affidabili degli adulti se addestrati per bene, non hanno pretese e sono plasmabili come l'oro fuso.

"ti piace sparare?"
"claro"
"hai mai sparato?"
"...n...o"
" e come fai a dire che ti piace?"
"tu fammi provare e poi ti dimostro che non dico cazzate"
"quanti anni hai bambolì?"
"sedici"
"se mia nonna aveva le palle si chiamava mio nonno e se mio nonno teneva 6 palle si chiamava flipper"

"tredicianni"
"Brava bambola, la prossima volta che mi dici una bugia ti apro lo stomaco e ti faccio masticare l'intestino"

La 'leafer si stringe nelle spalle ciondolando con la faccia pallida, azzannata dalle minacce che risalgono in gola come un boomerang di acido. Eduardo sente l'odore della paura fiutandola dall'alto, ne sorride sfitando una risata sincera. Per farle coraggio le schiaffeggia i capelli con la delicatezza sfottente di un padre annoiato.
Lo stesso giorno, alle quattro del pomeriggio, viene portata in una cava abbandonata, da lontano intravede un cane con la catena al collo che si lancia a sbavare ringhi contro il sole. Pare un demonio inzuppato di acqua santa. Quando è abbastanza vicina capisce che la bestia è sua, è il suo cane.
"che ci fa squartagambe qua?"
Fonseca non ha fretta di spiegare, si accende una sigaretta, parcheggia e si avvia con Moloko che scalpita dentro la sua ombra snella e sottile.
"si chiama squartagambe?"
La cosa lo fa ridere talmente tanto che è costretto a sradicarsi la sigaretta da bocca per tossire cinque volte di fila. Cortès un pò si inorgoglisce e sorride smaliziata
"una volta un tizio ha cercato di rubarmi la catenina e squartagambe gli ha strappato il polpaccio a morsi, è un cane combattente"
"è un buon cane, adesso però lo devi ammazzare"
Gli occhi di Moloko si separano dal muso impaziente della bestia con graffiante malinconia, non riesce a essere arrabbiata, vorrebbe solo avere il coraggio di piegare le ginocchia e afferrare la testa del cane.

" non ti preoccupare, domani te ne compro un altro più bello "

Il primo proiettile di Moloko Cortès ha ammazzato una delle cose più importanti dei suoi tredici anni. Adesso può sparare a qualsiasi cosa senza più tremare.


Dopo torno alla cava e lo slego, dopo ci torno, forse respira ancora.
Un paio d'ore e lo vado a riprendere.
Un paio d'ore e lo slego.
Non è niente, non è niente, non è niente.

A furia di dire non è niente, siamo diventati cose da niente pure noi.

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