giovedì 24 luglio 2014

Don't You Remember?


Safeport, Almost Home
23.07.2516

I capelli di Marshall, densi di acqua come terra in tempesta, si addensano lungo la cicatrice che sfregia il fianco della 'leafer. Venticinque punti e due giorni di coma disegnati sulla pelle da una freccia di carne sbrindellata. Il buio della cabina è illuminato solo dallo scintillio delle Serenity, prega e butta in gola bicchierini di rum fissando il soffitto della Almost Home. Non mi ricordo la gente che ho ammazzato, ero strafatto e non mi ricordo, non mi ricordo ed ero strafatto, ero strafatto e non mi ricordo, non mi ricordo ed ero strafatto. Non mi ricordo. Le dita di Cortès si stringono in una fitta secca. Accarezza il cranio del 'buller ma vorrebbe fracassargli la testa con il calcio del revoler, poggiato sul comodino. E' vicino... il revoler, anche Marshall Lee è vicino e non si accorgerebbe di niente. Morde il labbro passandosi il palmo umido contro la fronte. Si vergogna così tanto di averlo pensato che scappa dal fianco del compagno per piantare i piedi a terra e mettersi seduta sul letto. Forse HopeRed non dovrebbe crescere con loro, forse non sono più gli esseri umani che credono di essere, forse dopo due guerre non è rimasto più niente di buono. Scava inutilmente sotto il cuore caldo alla ricerca di rabbia lucida, quella che tiene sempre in piedi la gente come lei. Le secchiate di alcool riescono solo a riempirle la testa di crateri ardenti. Non mi ricordo la gente che ho ammazzato, ero strafatto e non mi ricordo, non mi ricordo ed ero strafatto, ero strafatto e non mi ricordo, non mi ricordo ed ero strafatto. Non mi ricordo.

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