mercoledì 26 novembre 2014

Un trafficante e un matrimonio sbagliato


- I miei genitori veri sono due tossici, con Night Stalker ci hai fatto amicizia...poi c'è una femmina Lily Durand, mia madre, perché c'è sempre una femmina e io non sono stata partorita da un plotone di maschi anche se a volte me lo dimentico anche io. E ora ti devo spiegare che cazzo centrano loro con noi, e come sono finita a sposarmi con Raul Morales senza che nessuno lo sapesse, nessuno tranne la mia famiglia.
- sposarti chi?
- Un trafficate di droga, ma è successo prima di conoscerti. Ti ricordi quando sono tornata e la centrale elettrica era andata a puttane? Un mese prima mi ero sposata in chiesa
- Un trafficante ... Un trafficante di droga porca puttana, ma che cazzo stai dicendo.
- Durante il secondo conflitto sono stata spostata di stanza su Richleaf, l'avevo chiesto io per risolvere dei piccoli problemi di famiglia. Perché Lily mi aveva implorato di tornare e Lily non mi ha mai rivolto la parola in vita sua perché diceva che era uno spreco di aria e le facevo venire le rughe alla bocca. Patrick e Lily contrabbandavano gioielli rubati per conto di Raul. Una volta però hanno fatto la cazzata di rubare a un casinò vicino alle miniere di sale a nord di Maracay. Il casinò era del cognato di Morales. Ma era intestato a un certo Alvarez, un prestanome. 
Patrick e Lily per ripagare Morales e suo cognato, gli promisero Moloko Cortés. Lei avrebbe ripagato i debiti lasciando passare i carichi di switch alla frontiera. Morales pretese un'assicurazione scritta in caso le cose fossero andate storte. 


E' il 10 ottobre del 2515, gli indipendentisti hanno subito una pesante sconfitta in uno scontro spaziale, Moloko Cortès arriva all'altare della burocrazia per firmare un contratto matrimoniale, la sua sola assicurazione. Raul Morales sa di aver appena ammanettato una tigre, anche lui si impegna per giurarle una condanna a morte, in caso di problemi alla frontiera, strappandole un bacio, infinito e sfiancante, davanti agli occhi dei fratelli disgustati.

La villa dei Morales è lontana dal centro caotico della capitale di Richleaf e i suoi giardini pieni di piante esotiche nascondo il panorama lontano delle baracche. Moloko è seduta su un tappeto antichissimo, il letto matrimoniale è difronte al suo muso scontroso, dietro le sue spalle si impone una libreria immensa, di legno scolpito a mano, quasi tutti i libri parlano di biologia, fisica e matematica. Raul è un assetato di cultura. Steso sul letto, si sbottona la camicia con un fruscio lieve incastrando i gomiti al materasso per tirarsi su e sbirciare pigramente la scollatura del vestito bianco, sbranando la schiena e i fianchi agitati della moglie. E' risucchiato dalle cicatrici che rincorrono la carne di Cortès, un labirinto che non riesce a ipnotizzarlo come fanno gli occhi verdi che lo cercano, catapultandolo in una giungla fitta. Soffia una serpe di fumo con rassegnazione smarrita e sorride, forse sta ridendo senza rendersene conto, perché Moloko brandisce un coltello per strappare quella gabbia di seta a coltellate. Il tramonto rossastro affonda oltre le lenzuola, aggrappandosi alle caviglie nude di Raul, che alza il viso rilassato, da aristocratico, con gli occhi caldi e nerissimi sovrastando l'agitazione di Moloko per seppellirla a ondate di sabbia bollente.

- Mi sono sposato una tigre non mi sbaglio mai
- ...
- scommetto che sei l'unica donna a levarsi un vestito con un machete
- che intendi?
- lo sai niña, non ti consolerà fare a pezzi tutta la seta di questo mondo
- non sai proprio un cazzo di niente
- vieni qua, ti va niña?

Raul lancia i cuscini in faccia alla compagna frantumandole il petto gonfio di angoscia, con l'arroganza dei muscoli contratti in un sentiero scosceso di provocazioni. Moloko scalcia due passi avanti recuperando da terra la pelliccia di volpe bianca per seppellircisi dentro. Raul affonda con le spalle dentro i vortici morbidi delle lenzuola con i suoi capelli nerissimi, lisci, sparpagliati sul viso affilato impregnato di una bellezza disonesta. Non appena sente la carne di Moloko strisciargli di fianco, rabbrividisce passandole una mano contro il collo di pelliccia per tirarsela contro la gola

- perché non hai lasciato che ammazzassi quei cani che hai per genitori?
- perché non li hai ammazzati comunque?

Morales ha un sorriso bianco, di chi è abituato a vincere sempre. Quando sente le cosce di Cortès tremare di freddo e di rabbia, preme il filtro contro le labbra alzando il mento, per stringergliele tra le dita con un gesto gentile, trascinandosele sotto le coperte. La lascia nascondersi alzando gli occhi al soffitto pittato di affreschi biblici, perché ormai l'ha fiutata, conosce il suo odore e non potrà più scapparle. Sente di aver già vinto e la voce rovente e arrochita, dolcissima e autoritaria lascia un'ombra di frustrazione sul viso della 'laefer

- non hai risposto alla mia domanda, niña
- neanche tu, 'mano
- ti ho preso una cosa
- wut?

Moloko non capisce finchè gli occhi seppelliti nella corona di pelliccia bianca, scivolano tra le mani di Raul che sfoglia pagine piene di inchiostro

- ti ho comprato questo libro, perché tanto lo so che vorrai scappare di continuo dai tuoi sbagli, e la mia faccia te ne ricorderà troppi e anche il silenzio se non lo sai riempire.

Raul Morales passa tutto il giorno e tutta la notte a leggerle la biografia di un chimico, a raccontarle che esistono i gas inerti, talmente paghi della loro condizione, che non interferiscono in alcuna reazione chimica, non si combinano con alcun altro elemento. Alcuni li chiamano anche gas nobili, e qui ci sarebbe da discutere se veramente tutti i nobili siano inerti e tutti gli inerti siano nobili. Un'infinità di racconti, uno per ogni elemento, ma non basteranno mai a colmare tutte le voragini di quella stanza.

Raul Morales

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