martedì 10 settembre 2013

There is no doubt

 Timisoara, fiume 5.09.2515

Cani accaldati giocano con i singhiozzi della terra di Bullfinch. Angajan scuote la criniera bicolore , sbatte le zampe in allarme, una minaccia sottintesa. Si allontana disorientato dalla foga delle bestie. Vogliono solo giocare, il cavallo si torce. La voce del Capitano insegue il guizzo dei muscoli che svettano contro le sagome della foresta. Ci sarà solo la cenere. Le bombe sbricioleranno tutto. 
- quand'è che sei entrata nell'esercito? -
- Era estate, un anno dopo lo scoppio della guerra. -

La mente di Cortes sbraita dietro ai ricordi di una Maracay insudiciata dal panico e dalla rabbia ottusa della gente. Il crocefisso brucia sull'altare della battaglia. I soldati sono carichi e non sarà quello il giorno della resa. La fame, le malattie, i morti, le sconfitte, non hanno ancora cariato l'animo impavido della gente che docilmente si scaglia contro invasori che neanche conosce. Dicono.. abbiano braccia e gambe come loro ma nessuno ci crede fino in fondo.

- allora ti ricorderai il zero otto. ci fu un punto, nel duemilacinquecento e otto, in cui stavamo vincendo. La guerra scoppierà, Cortes: non puoi avere paura di una cosa che sai certa. Arriveremo a come stavamo nello zero otto, e poi eviteremo di fare qualsiasi cosa abbia mandato tutto a farsi fottere. -
- Ho paura di perdere i miei compagni Capitano, e la mia famiglia. Sono sicura che farai del tuo meglio per farci superare quel punto zero e non farci crepare prima di aver visto la pace. [...] Quando ci dissero che partivamo per andare su Shijie era già inverno. Eravamo contenti Capitano. E chi l'aveva mai visto un altro pianeta? Mi capisci? La guerra ci stava portando a vedere il mondo e noi manco lo sapevamo. Era una cosa bella. -
Almost Home 10.09.2515

Moloko gira attorno alla porta di Red con una mano in faccia impicciata tra il sudore e i capelli, l'altra sorregge una sigaretta penzoloni che annaffia l'aria di fumo scuro. Terrorizzata, sono le tre di notte. Non ha dormito neanche un secondo. Di tanto in tanto giocherella con le mutande di Vandoosler che indossa per dormire e per compagnia. Il segnale è arrivato. Alza il mento e gli occhi disegnano la scia dei mostri di ferro: i Solaris. Li immagina mentre azzanna la maniglia della cabina 9c, ci si appende stando ben attenta a non aprirla a non scomparire dietro la soglia. Canticchia qualcosa con il viso ustionato da un calore che ha il sapore dell'orrore, strofina le mani sulle ginocchia prendendole a battere. Si allontana piano, con una decisione urgente e improvvisa.
"Per campi e paesi, il tamburo ha suonà, e gli anni passà, la via del ritorno, la via del ritorno,nessun sa trovà. Per dinde e per donde, avanti si va, e gli anni passà, dove ti ho lasciata, dove ti ho lasciata, una croce ci sta. Una croce ci sta. Dove ti ho lasciata..una croce ci sta."
Timisoara, fiume 5.09.2515


Jack Rooster ha un intero pezzo di fiume dietro le spalle. Una guardiana triste arroccata sull'albero della vita, disperatamente forte. L'ultima battaglia è nel fondo degli occhi, non ha mai trovato nessun ostacolo, solo il rumore sordo del vuoto in cui precipita.

- faremo tutti del nostro meglio. E' il nostro dovere farlo. è stato giusto così. A me hanno inviato a Spartaca, prima, a Boros poi. A Hera. Ti fa rendere conto che tu combatti per casa tua e per casa degli altri. E' stato giusto così. -
- Hai visto la casa di Adler. Com'era Spartaca?
- fredda come l'inferno all'incontrario. Ma la sua gente è dritta come gli alberi. E' lì che ho visto la prima donna ufficiale. che mi sono messa in testa che una donna potesse esserlo, un ufficiale. -
- Hai una famiglia che ti aspetta? -
- I'm not sure. -



- Prima della guerra ho fatto una vita piuttosto noiosa, Cortes. Rispetto a quella di dopo. Ma era una buona vita. -
Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio. Ninetta bella dritto all`inferno avrei preferito andarci d`inverno.


[...]


Goldera .. 09.2515
Credete davvero di avere qualche speranza Cortès?
Haggerty è un chimico imbroglione che di tanto in tanto riemerge insieme alla marea davanti agli occhi di Moloko come un granchio che sbuca dagli scogli. Cammina storto e spezza soldi con le chele, i malpensanti dicono che li giochi tutti a poker nelle sere morte e malinconiche. Sarcastico e un pò infame, di buona compagnia. Non viene quasi mai capito da Cortès ponendola involontariamente davanti a un bivio: tirargli un pugno o riderci insieme. Ha fatto l'unica domanda che doveva tenersi tra quelle mani ustionate.
Goldera è un postaccio dove le zanzare fanno giganteschi accampamenti sulla tua pelle. L'umidità ti sbarra la strada come un Thor di traverso.

- Vandoosler è stato arrestato -
- fate schifo a non farvi beccare -

In cella ti ho sognato, ma ero sveglio. Avevi il velo della Santa Muerte e occhi neri senza il fondo, e fiori gialli sbocciati fra le mani. Mi hai detto qualcosa che non riesco a ricordare – la stessa cosa, ogni volta che ti ho vista, come se non sapessi ripetere altro.
Neanche in sogno sono riuscito a baciarti.

Dinamite tra le mani. Spread your wings and fly.

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