mercoledì 11 dicembre 2013

Snatch

E non puoi dire nè sì nè no, perché stiamo perdendo Cortès e dobbiamo battere in ritirata con la coda tra le gambe. E non puoi dire proprio niente Cortès perché quello che t'ha detto Ivan Volkov lo devi accettare e basta. Sei un'assassina pensa Morrigan e lo sputa con una rabbia che non ti riesce a colpire, e lo devi accettare, perché hai un fucile in mano da quando sei adolescente e non ricordi manco più com'è stare senza. Jimenez è deceduta. Violenza sessuale. Arresto cardiaco. Meritava anche peggio. Cortès il discorso è chiuso perché sei un soldato e i soldati ubbidiscono e con la coscienza si puliscono gli stivali. Chi lotta non perde mai. Noi siamo l'esercito di liberazione, siamo la resistenza armata di Dio, ma dobbiamo arretrare. Il Capitano sembra essere stato partorito dalla Almost Home e non da una donna in carne e ossa; è fatto di catene d'acciaio. Sta fermo e sono le quattro di mattina e nessuno dei due ha dormito, e nessuno dei due è alterato. Nessuno dei due sente la paura bussare dietro la porta. Ivan Volkov è una statua intoccabile e Cortès lo abbraccia con gli occhi limpidi senza sfiorarlo, perché è un soldato e gli ha giurato che la vita sua è nelle sue mani e il discorso è chiuso. La fame viene e scopare ma la dignità una volta persa non torna mai più. Affiancherai Shepherd col grado di Sottufficiale Moloko Cortès e non t'azzardare a guardare la fossa che ti hanno scavato sotto i piedi. Sei un soldato e la vertigine del burrone non la riesci più a sentire, perché hai il cuore spaccato dal cielo sporco. Non è più limpido, non è più limpido, e continua a lanciare bombe e tu Moloko Cortès continui ad annusa l'orizzonte con la faccia avvolta nel filo spinato. Senti solo il sapore del ferro e del sangue, con la faccia avvolta nel filo spinato.


Your eyes to the ground
and the world spinning round forever
Asleep in the sand with the ocean washing over
.

Nessun commento:

Posta un commento