lunedì 24 febbraio 2014

trincee fonde dei cuori


Safeport
All Saints
Dodò scarabocchia su un quaderno i compiti del giorno, scrivere 5 frasi con la parola fungo; ci pensa arrotolandosi la matita tra i capelli, seduta sul tavolo della cambusa come una regina.
' Un fungo si è suicidato con una forchetta nel cappello '
' Tre funghi dispettosi hanno distrutto la città a bottigliate di vetro '
' Sciopero dei funghi omosessuali '
' a Marshall non piacciono spic e negri, ma quando le cose si verificano insieme gli fanno ancora più schifo, però gli piacciono tanto i funghi e mamma. Mamma di più dei funghi '
' black daddy ha un fungo come naso '
Le pagine bianche si chiudono nella soddisfazione di una risatina elettrica che preannuncia sventura
- Ora posso andare a caccia di Zenobia, stavolta non mi graffierà.


Cap City
Aftelife

Nel pub da quattro soldi in cui sono finiti, c'è una rissa in corso, Moloko fissa il nodo di braccia e gambe che si fratturano a colpi di martellate e ghigna sulla spalla di Marshall. La soddisfazione per il sangue che picchia dentro le narici, sangue di corer, filtra assieme a una sensazione di benessere aberrante che la fa apparire come una puttana che ha appena venduto i reni del suo clienti al mercato nero. Trascina il compagno su un divanetto scassato, cigola, puzza di fumo ed è costellato di buchi, il tavolino basso inciso da numeri di telefono e porcate, attira l'attenzione di Lee, ci piazza le mani larghe sopra facendolo traballare, il menù elettronico gli fa perdere dieci minuti di bestemmie. Beve senza sosta da solo, Cortès è sdraiata tra le sue gambe a giocare con il pad, a volte gli spiaccica gli occhi spiritati sulla gola mentre inghiotte beatamente l'alcool che lei non può permettersi.
- Lee, secondo te le stelle sanno di zucchero o di sale?
- Dun..no..Fuck y..non le ho mai as..ssaggiate - il medico dice di essere sobrio ma il sorriso imbambolato non lascia filtrare le parole di Cortès, risponde per tenersi a galla, per non fissare le bottiglie che oscilla sul soffitto, trafitte da una luce polverosa - forse sono acide come la frutta acerba
- io le ho assaggiate invece...
Marshall spalanca gli occhi e ritrova i gomiti della 'leafer sul petto, le mani premute sulla gola e il muso cucito tra il mento il labbro, si è arrampicata come uno scarafaggio
-...le stelle d'estate perdono briciole e arrivano in bocca
La risata sfrenata e sconnessa del buller crolla come un castello di brividi dentro la radice dei capelli di Moloko, conficcati proprio sotto il suo naso. Piano, la biondina gli preme tutte e cinque le dita sulla faccia e mentre fissa l'anello fatto di ali e bomba a mano, pensa che certe volte la verità fa così ridere che non la puoi dire. E allora non la dici, anzi non dici proprio niente, ti tieni le maleparole e stai muto. Ché se no pari quei tossici 'scusa tieni due pesos devo comprare le medicine a mammà'


Quando morir mi parve unico scampo, / varco d’aria al respiro a me fu il canto

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