venerdì 10 ottobre 2014

Untouchable Face


...10.2516
Bullfinch | Amarillo

E' spuntata dal bosco con i capelli in disordine e le ossa doloranti, si è spaccata le nocche contro tre alberi diversi, ha sparato due colpi in aria e poi come se nulla fosse, si è ricomposta e ha varcato la soglia del primo sventuratissimo saloon. Non si è fidata di se stessa e ha giurato di scaricare le pistole prima di interagire con i vaccari del posto.
Qualsiasi cosa sia successa centra qualcosa con Marshall Lee, le ha detto sua figlia nella breve chiamata cortex che le ha fatto quando si è accorta, con la prontezza di una donnina che sua madre mancava all'appello e il suo nonfidanzato era a zonzo con una brutta faccia.

Il saloon incastrato in un angolo della via principale del paese ha una cappa di fumo e una marmaglia di facce stanche che palleggiano bicchieri sempre più vuoti, sempre più colmi. Moloko Cortès si è seduta a un tavolo con la frenesia di bere qualcosa, ma non è riuscita a spiccicare parola e si è buttata su una sedia mangiandosi le mani.

Henry James ha i capelli biondi, lavora per un ranch nelle vicinanze, tutti i giorni si spezza la schiena per trovare abbastanza soldi da portare al padre della sua donna. Tutti i giorni mentre si sporca le mani con la terra dignitosamente, si ricorda dei ricci infuocati di Marì. Stasera però è una giornata storta, di quelle dove ti dimentichi che hai forza nelle braccia e riesci solo a sentire il dolore che ti sale dietro la schiena. E' uno di quei giorni che guardi i calli delle mani e ti chiedi perché stai facendo tutto questo. E' una serata storta anche per Moloko Cortès e forse si incrociano per questo. Henry si siede allo stesso tavolo della ragazza bionda che non alza gli occhi neanche per capire con chi ha a che fare e quante armi si porta dietro. Lui ne sorride, ritrova nei tratti della 'leafer una rabbia ingenua e disperata, come quella dei bambini che strepitano nel cuore della notte perchè non sanno fare altro.

- posso bere con te?
- fa un pò come cazzo ti fare basta che mi metti il rum davanti
- non sei di questi parti..ahn?
- sei un sacco sveglio, sweetheart
- è andato male qualche affare?
- stai lontano, fratello

Moloko parla a morsi, getta sul tavolo un pacco di sigarette locali per fargli chiudere la bocca. Ne fumano un sacco e lui le parla di tutto tranne che di Marì e lei gli parla di quanto correva da ragazzina, gli racconta che la chiamavano Monkey perché s'arrampicava sui balconi per riprendere i palloni lanciati troppo in alto. Racconta tutto e niente Cortès ma non parla mai di Marshall Lee.

Vengono cacciati di forza dal locale, hanno le gambe che a scuoterle senti il rumore dei fiumi per quanto sono piene d'alcool e una testa tormentata da chiodi. Inciampano sulle scale, Moloko ride strofinandosi una mano sulla faccia, Henry le fa notare il sorriso che l'è rimasto ed è un passo falso, perché Cortès si scansa come se dovesse evitare uno sparo in faccia. Non ci provare... gli biascica contro. Ma Henry se la acchiappa per la collottola e la bacia contro il muro, con i capelli spettinati e il fiato corto. La 'leafer lo ricambia come se fosse l'ultimo bicchiere da buttare giù e nient'altro. Si stanca dopo una manciata di secondi e lo sposta.

- allora ci avevo visto giusto
- what?
- heartbreak

Il ragazzo ha fatto la seconda cosa sbagliata della serata, le ha sorriso in un modo che le ha scosso tutto lo stomaco, con gli occhi stretti nella pietà, in una consolazione che le sbatte in testa, svegliando la rabbia. Cortès gli tira una testa sul naso, gli sputa addosso e quando cade a terra lo prende a calci. Preme la punta degli stivali su tutte le costole.

- vaffanculo siete tutti uguali, siete tutti dei cazzo di coglioni che credono di poter fare come gli pare. Tanto siamo femmine. Stronzo. Vaglielo a dire che l'ho lasciato. Mi voleva pure sposare hai capito? C'era il cazzo di intoppo perciò m'ha detto sta stronzata del matrimonio.

Henry James tornerà a casa fiancheggiando i muri a spallate, chiedendosi per tutta la notte a chi dovrebbe mai dire certe cose e chi è l'uomo di cui parla Moloko Cortès, non che gli freghi qualcosa ma alla fine ci ha sputato sangue per quell'uomo, sarebbe giusto sapere almeno chi è.

Moloko Cortes torna a casa Lee senza rivolgere la parola a nessuno tranne che ai suoi figli. Si affaccia alla vetrata che da sul bosco accarezzando la tavola dove ancora c'è scritto chino naso rotto. Piange in silenzio stingendo le spalle per evitare i singhiozzi. Pensa a Sam Hale che le ha chiesto di sposarla in carcere, pensa che da lui le avrebbe assicurato un futuro felice. Pensa che Sam Hale sia tutta una scusa, perché Sam Hale è uno dei più grandi ufficiali che abbia mai messo il browncoat, ma non è Marshall Lee.

Pensa che la vita è un calcio nel culo, che il matrimonio lo aspettava da prima della guerra, da quando ha conosciuto Marshall nella giungla mentre portava pezzi di artiglieria sulle spalle.
Pensa a un sacco di cose, e stavolta il nome di Marshall Lee esce sempre fuori.

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